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Presentazione del libro di Hilda Monte “The Unity of Europe” – 15 febbraio 2024

Roma, 15 febbraio 2024 – All’Antica Biblioteca dell’Università degli Studi Link si è svolta la presentazione della riedizione del volume The Unity of Europe di Hilda Monte, curata da Andreas Wilkens e pubblicata da P.I.E‑Peter Lang (Bruxelles, 2023).

La giornata è iniziata alle ore 9:30 con i saluti di apertura affidati ai professori Giorgio Grimaldi e Filippo M. Giordano, seguita dall’introduzione al tema dell’incontro.

Dalle 10:00 alle 12:00, la discussione si è articolata attorno alla figura di Hilda Monte e al senso attuale del suo progetto per un’Europa unita. Il curatore del volume, Andreas Wilkens (Université de Lorraine, Metz), ha presentato l’opera proponendo una rilettura moderna delle idee di Monte.

Successivamente, hanno preso la parola Flavio Brugnoli (Centro Studi sul Federalismo di Torino) e Stefano Dell’Acqua (Università degli Studi di Pavia), i quali hanno approfondito rispettivamente gli aspetti istituzionali, economici e politici del testo.

Il dibattito ha evidenziato il ritratto di Hilda Monte come figura di Resistenza lungimirante, autrice già nel 1943 di un progetto federale per l’Europa, scritto nell’esilio londinese in modo personale e coraggioso. Monte, nata a Vienna nel 1914 e cresciuta a Berlino, sostenitrice socialista nella lotta contro il nazismo, si esiliò a Parigi e poi a Londra, dove scrisse il volume. Purtroppo morì tragicamente il 17 aprile 1945, durante una missione di ritorno per la Resistenza austriaca.

Wilkens ha sottolineato come l’opera della Monte rappresenti un’eredità di straordinaria attualità: un appello a superare il “gioco della sovranità” europeo, attraverso la costruzione di strutture federali solide basate su valori condivisi, uguaglianza sociale e cooperazione economica.

Brugnoli ha insistito sul profilo istituzionale del progetto, mentre Dell’Acqua ha evidenziato il forte legame tra dimensione economica e politica, evidenziando il divario tra un’Europa più industrializzata e un’Europa più agricola, e suggerendo la necessità di una forte autorità centrale con capacità di realizzare investimenti equilibrati.